martedì, giugno 26, 2007

Frustrazione. Perenne.

La mia vita è costellata di punti morti, di momenti nei quali cedi il passo al passivo.
Il primo grande momento non fu scoprire che babbo natale in realtà era mio padre, ma fu scoprire che la benevolenza e la magnaminità delle Suore di nostro Cristo Signore, si basava su ritmici schiaffeggiamenti conditi da urla di inaudità complessità grammaticale. L'autorità cattolica era una variante affascinante degli insegnamenti del dot. Adolf Hitler. Non a caso, la Suor Superiora ( l'Himmler della situazione ) possedeva in versione tascabile il Mein Kampf. Che dire, invece di fare dei documentari basati su documenti ritrovati nel 1938, potrebbero benissimo filmare l'interno di una scuola privata gestita da quelle sante donne con l'imene in decomposizione.

La seconda grande delusione fu scoprire alla fine della terza media che ciò che volevo fare da grande non era possibile. Mi spiego meglio, insieme alle suore, la mia grande passione era l'areonautica spaziale seguita da quella militare/civile. Il mio sogno era poter un giorno pilotare un tomcat nel cielo, superare la barriera del suono, Vivere oltre il limite... ma dopo anni passati a sognare, progettare etc etc, dovetti affrontare la realtà dei fatti e fu come essere investiti da mangiaroccia, che accortosi del malfatto, chiedeva scusa con l'aria da innocentino.

Omone: "Tu non potrai mai guidare un aereo, verresti scartato a priori perchè porti gli occhiali"
io: "Ma come, ci sarà un modo"
Omone: "NO"
io: "DOH!"

La terza grande delusione fu scoprire come veniva applicata l'informatica in campo aziendale. Visto che "porto gli occhiali", decisi che il mio futuro doveva essere l'informatica, io ero lo stereotipo vivente del topo da laboratorio che in quegli anni stava uscendo allo scoperto e acquisendo persino un certo fascino! Negli anni spesi a imparare, certo non da studente modello, le vie dell'informatica fatta oltre che da bit e byte, ne appresi la cosa più importante, ovvero la logica di programmazione finalizzata a facilitarne l'uso e ottimizzarne i risultati.
Catapultato nel mondo del lavoro appresi invece che quello che avevo imparato, non esisteva. Ma per capirlo mi bastò tenere aperto un windows e aspettare che crashasse senza motivo.

L'ultima delusione l'ho avuto stamattina, forse non è paragonabile alle 3 di prima, ma è stata decisamente traumatica. Ho scoperto in me, una innata passione nell'usare l'apparecchio fotografico denominato dai più, macchina fotografica. Non l'avreste mai detto vero?
Ebbene, ho iniziato con una digitale compatta, per poi passare ad una digitale/compatta/conqualcheopzioneinpiù ed ora mi trovo ad un passo decisivo. Perchè ho fatto un corso e ne farò un'altro di fotogiornalismo a settempre, e avendo dei limiti allucinanti con la macchina che mi ritrovo ora, ho chiesto consiglio su che macchina prendere alla fotografa professionista Valentina Cusano, nonchè insegnante del mio ultimo corso. Il consiglio è stato prezioso, se non fosse che stamattina, informandomi sui prezzi, ho letto la spaventosa cifra di 1100 euro.
Ci sono rimasto un po' male, voi potete capirmi.....

boh.

1 commento:

Sauron ha detto...

Bella passione, condivido molto.