martedì, luglio 25, 2006

"si pronto"
"si ciao, senti mi passi qualcuno di qualcuno?"

ho evitato di deridere in faccia alla collega, autoriparando il significato della frase e passandogli quel "qualcuno". Ma l'effetto esilarante, passato ormai in secondo piano, mi ha permesso di vedere, come uno sbaglio grammaticale non voluto, possa infondere pensieri profondi e al quanto complessi nella mia mente.

Qualcuno di qualcuno è un po' come dire infinito per infinito, e se già è per un grande matematico difficile concepire l'"infinito", l'infinito per l'infinito stesso, che poi non potrà mai essere lo stesso, è inconcepibile come il concetto di "infinito"+"1".
insomma, quella semplice frase mi ha fatto sentire una merda, infinitamente piccola piccola, che manco la merda del placton può solamente immaginare.
La realtà è davvero allora un illusione, come lo è il tempo, come lo è Elvis.
La realtà che concepisco si basa su un campione infinitamente piccolo di "cose" rispetto al presunto universo, ma che schifo di realtà è allora la mia?
devo smettere di concepire, e cancellare domande e dubbi dalla mia mente con un semplice "ecchissene", e rimettermi a lavorare, per finire questo lavoro che è ritenuto importante, da chi? non da me, per me è spazzatura ormai. bah... vaffanculo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cazzo... avevo scritto una pappardella di discorso... e porca l'oca ho sbagliato tasto.. evidentemente era destino che non dovessi rendere pubblici certi miei pensieri...

Quindi per adesso mi limito a salutarti, sei sempre un grande.

Tempo e distanza non scalfirà mai quello che siamo. Amici.

Luigi.

guardianoperso ha detto...

ho pochi amici con quel simpatico nome, che tempo e distanza, per l'appunto mi permettono di ricordare sempre. ma la domanda più assillante ora è per me sapere come tu abbia scoperto il mio blog! spero di sentirti via email caro luigi ....