lunedì, settembre 24, 2007

Io, Alieno (sempre meno) in Parigi. Part one

Non parlerò mai il francese. Ho come dei sensi di conato quando sento i loro versi.
Quando si presentano e iniziano l’inutile turpiloquio che poi inevitabilmente fermo con un determinato “stop! I call a person for you (and your fucking friends)”, penso sempre che con molta probabilità capirei quello che dicono, come del resto quello che scrivono. Ieri sera, al classico ristorante dove le care bollette telecom paiono noccioline, ho preso in mano il menù una quindicina di volte. Inutile mentire... ci ho provato, ben 15 volte. E ho capito solo “carpaccio du thon”.
Quanto meno non avevo dubbi su cosa prendere. Peccato però…sono 3 anni che a Parigi vivo di tonno e avrei volentieri provato qualcosa di nuovo, ma l’imbarazzo di chiedere è troppo alto, troppo indecoroso per me. Si cerca quindi di captare le risposte in domande fatte da altri. Una tattica infallibile.
Presi quindi il tonno.
Tempo 23:30 e raggiungiamo l’hotel. Verso mezzanotte, tra un metrò e l’altro, presi sonno mentre trovavo la soluzione di vari problemi per poi dimenticarmene stamattina, quando, sempre tra un metrò e l’altro, uscì dal sonno.
L’albergo è piazzato sopra una linea del metrò. Iniziano presto e finiscono tardi, e hanno un ottima frequenza, quasi stressante…
Colazionato in anticipo rispetto al resto del gruppo, di circa 40 minuti, mi feci un giro per curiosare la Parigi mattutina, quella dei dormienti.
La camminata è buona, l’aria è fresca e le strade sono già piene di vita. I marciapiedi, larghi 3 o 4 metri sono percorsi da strani individui, ma gli sguardi si incrociano e conosci nuove persone, ti senti già a casa, in una frenesia ormai famigliare, come la ragazza che ha appena finito una telefonata animata in una rustica cabina telefonica, prese la propria borsa per poi scaraventarla a pochi metri da me, e tra un impreco e l’altro incrociarsi con gli sguardi e scambiarsi un pizzico di still life a testa, e così via, con altre persone che incontravo in strada. Una fusione, un modo tutto particolare di conoscersi e condividere l’attimo con qualcuno. Fantastica Paris di mattina.

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