martedì, maggio 02, 2006

bella, bellissima.
Era nato ormai un sentimento troppo grande da nascondere agli altri. tutti dovevano sapere cosa provavo per lei.
perchè lei è così bella, così superlativa...
Ero sicuro che lei provava lo stesso per me, me lo diveva il suo sguardo ogni qual volta che cadeva su di me.
Lei è molto timida, non parla con nessuno, tranne che con me. nei miei trent'anni di vita non ero mai riuscito a creare un rapporto così intimo, lei però mi spianò la strada e mi permise di avvicinarmi, di toccarla.
La baciai, così intensamente, che le tolsi il leggero trucco che aveva sulle sue fini labbra.
L'amavo, così tanto che non vedevo altro che lei.
Non mi era stato ancora possibile portarla fuori a cena per via del suo lavoro, che non poteva essere interrotto... mai.
Le mie attenzioni col tempo divennero forse eccessive nei suoi confronti, tanto da suscitare dubbi al suo datore di lavoro che mi squadrava ogni qual volta mettevo piede nel negozio.
Dovevo cambiare, dovevo portarla via da li. Si meritava di meglio.
andai verso sera, quando ormai il negozio stava per chiedere così da non trovare troppa gente, ero ormai pronto a tutto, anche rapirla.
"dlin dlon" la porta annunciò la mia entrata, e subito mi diressi al suo posto di lavoro.
la guardai, con le lacrime agli occhi gli domandai se voleva venire via con me, lontano da tutto questo schifo.
lei rimase immobile, e come sempre puntava il suo sguardo in alto, verso l'orizzionte nel quale confinava i suoi sogni. Le dissi che i suoi sogni erano i miei e che volevo farla felice, ma lei niente. di sasso.
arrivò l'inserviente, che noncurante delle mie lacrime, la spoglio... lei rimase nuda per qualche secondo, io, sgomentato, scappai via, capendo che lei non poteva essere mia. la voglia di morire mi prese e il primo ponte che trovai sarebbe stato il trampolino di lancio per il non ritorno.

l'inserviente rivestì l'amata con semplice bikini, era arrivata la stagione estiva, e lei continuo a lavorare, in quel lurido buco.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi fai quasi paura... M.