martedì, febbraio 28, 2006

Da Parigi vengo, io uomo, alieno per loro.
Un mondo a parte, dove nel centro si scatena la stravaganza e il trasgressivo più insulso incondizionato.
Ero sempre riscito a evitarli quei posti, ma insieme ai colleghi di lavoro non ho potuto evitarlo. Il locale si chiamava Cabaret e si stava andando li per una semplice cena... pensavo che avremmo mangiato dei comici...
Un locale veramente fashion, a fianco del Louvre (mica merda insomma), dove chi ti lustrava le scarpe guadagna più di me e te messi assieme ed era stato un ex modello/a.
Ci sediamo, dopo aver dato il cappotto a un ex eroinomane, troviamo già il Menù a fianco delle forchette. Scelgo i piatti più volgari, ordiniamo il vino più IN.
Il vino è una mazzata e io sono OUT. Troppo secco per me.
Arrivano gli antipasti, la ex-spogliarellista che impersona la cameriara fa volare un bicchiere e per poco un piatto in faccia a una collega. Simpatica, niente da dire. Ma decisamente più OUT di me. Non oso immaginare cosa gira nel retro bottega di quel locale. Cucina molto ricercata, sopratutto nell'incularti. Ma che c'è da stupirsi? Lo si sapeva già.
Belli da vedere, non sufficenti per mangiare.
Ma il tutto era ancora molto fashion, i piatti, i bicchieri, la luce soffusa. E' tutto molto chic.
Sono le 11 e mezza, la voglia di star li è indiscutibilmente bassa ma lo si fa comunque.
Cambiamo stanza, e arriviamo in una sorta di discoteca ancora spenta. Ad aspettarci li, due loschi figuri che parlano in un intervista davanti a delle telecamere. Si... penso di essere finito in televisione, su non so quale canale porno a pagamento su sky, "ciao mamma!"

Finita l'intervista la gente inzia a muoveri, gente di vari costumi e non, inizia a passarci davanti, vagando per quello spazio circoscritto in cerca di qualcosa...
Sento voci familiari: "quanta FIGA! guarda quella! che zoccole", questi i commenti ripetitivi ma pieni di charm che mi investono le orecchie. Ed ecco che inizio a vedere i classici, ma sempre di moda, personaggi da discoteca.
1) Il ricco, cesso e sempre accompagnato da cavallona scollata che guarda tutti tranne lui, anche se le sue coscie lo accompagnano come un cagnolino .
2) Le coppie, che non sanno come buttare via il proprio tempo, e vengono in questi posti a ballare...
3) Gli sfigati, che si isolano dal gruppo, fanno gli emarginati, che ti guardano, ti sfidano, e si danno un tono accovacciando la schiena e fumandosi una sigaretta. davvero queste le persone più inutili che puoi trovare.
4) I marpioni, ovvero la maggior parte di carne che popola questo pollaio. Slacciata la cintura delle inibizioni si lanciano in questi balli privi di senso in cerca della polla da castigare col proprio sguardo e sperare di riceverne una approvazione, un qualcosa che li faccia sentire Grandi...
5) I pesci fuor d'acqua, io.

E' qui, che la superficialità trova il proprio pane, queste marionette mosse da un tunz tunz incessante, dove ci si diverte e basta.
Amarezza, tristezza... è quello che provo quando vedo tutto ciò.
Risento nella mia testa Stayin' Alive dei Bee Gees e quasi quasi mi ci vedo in quel contesto. Dove si affrontava tutto ciò con uno spirtito secondo me completamente diverso, meno superficiale, più divertete.
Quella sera io ho visto solo faccie assessuate, sguardi vogliosi, risate quasi nulle. Carne che mangia carne ma senza le forchette e senza fame.
Non vedo la voglia di ballare e divertirsi nei loro sguardi, solo la voglia di mischiarsi e cercare il proprio angolino di esibizionismo.

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