giovedì, novembre 23, 2006

Cosa fa di un uomo un perfetto Imbecille?

Ho da poco ricominciato a frequentare la palestra, e tralasciando critiche a abitudini di cui parlerò in altri post, ce n'è stato uno ieri sera, che merita uno spazio tutto suo all'interno del mio blog.
Ho da poco finito l'allenamento, 2 ore di sudore, che mi appresto a spogliarmi per fare la doccia.
Si affianca a me, per lo stesso motivo, un uomo sui 35 anni, portati col culo, che attacca bottone col sottoscritto
-Ora capisco perché la gente se ne va da qui, non c'è mai posto per cambiarsi
-Si, è proprio vero.
Minchia, dico tra me e me, sembra uno spunto interessante per parlare di un problema che affligge questi spogliatoi. (problemi di cui parlerò in sede separata) Finalmente, dico sempre tra me e me, una persona con la quale confrontarsi. Così lui continua.
-Ahh ma so io dove poter andare (ammicca coll'occhiolino), nello spogliatoio delle donne!
-Ah ah ah...
-Oggi sono sempre loro che decidono tutto, quando si tromba, quando ci si sposa ecc ecc...
Delusione. Distolgo lo sguardo dal marpione, speranzoso di non sentirlo più parlare.
Delusione. L'omino parla ancora.
-E poi di là... so già che c'è qualcuna che mi salterebbe volentieri addosso!
Lo guardo, da cima a fondo. Vomito e mi chiedo quale disperata gli salterebbe addosso, mi mancano solo le mutande, poi potrò scappare da codesto teatrino dell'imbecillità.
Lui tira fuori il telefonino, è la fine mi dico... chissà ora quale stronzata sparerà.
-è lei, non capisce proprio un cazzo, lei telefona e poi si ricorda che sono in palestra... spero almeno mi abbia preparato qualcosa di commestibile da mangiare (risatina), lo mangio anche freddo, non me frega un cazzo.
Insomma, sta parlando della moglie. Male ovviamente, deve fare il figo di turno.
Sì! Sono nudo, posso scappare così nelle doccie!
Morale: Non indugiare negli spogliatoi di una palestra.
Morale 2: Quell'uomo è la tristezza vivente, fa parte di quella categoria di uomini tristi, che odiano la propria esistenza e vorrebbero tornare ragazzini, ma che allo stesso tempo non riuscirebbero a staccarsi dalla realtà che si sono creati. Mariti su carta, imbecilli di fatto.

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